Ode a Twitter

Dopo un bel po’ di tempo passato a giochicchiare con questo carinissimo social network, cercando di capirlo in tutte le sue logiche e interagendo con molti dei suoi “matti” abitanti, posso dirlo: Twitter è IL social.

Ha meno successo di Facebook.

È meno conosciuto di Instagram.

Nessuno sa cosa sia un Retweet.

MA È LÌ CHE HO TROVATO IL VERO SENSO DEI SOCIAL.

È lì che ho trovato il vero cuore della rivoluzione digitale.

Ora ti spiego perché.

In fondo, il concetto è tanto semplice quanto importante. Mi ricollego ad un concetto pensato un po’ di giorni fa:

C’è un modo efficacissimo di valutare qualsiasi cosa: ridurla alla sua essenza.

Ora, partiamo dagli albori dell’umanità. La rete, Internet (HW) e il web poi (SF), sono stati creati per preservare e condividere informazioni. Prima di tipo militare, grazie all’infrastruttura ARPAnet, la quale doveva servire a dare continuità allo scambio di informazioni importanti in caso di guerra (siamo nel periodo della Guerra Fredda).

Poi, come quasi sempre accade per le grandi scoperte militari, subentrò la ricerca. La scienza civile, la dolce strada che porta il progresso nelle mani di tutti. Fu così che la rete ARPAnet andò in mano ad un manipolo di centri di ricerca che si preoccuparono di ampliarla, svilupparla, migliorarla e renderla priva di limitazioni permettendo l’accesso a chiunque. Una sorta di papà dei software Open Source. Da qui ai primi siti web, il passo è breve. Circa 10 anni.

Fino ad arrivare al web 2.0: l’ascesa dei social network.

ANALIZZIAMO LA PAROLA: SOCIAL NETWORK.

Network, aggregazione, gruppo, comunità. Sociale, fatta di persone che interagiscono tra loro. Noti una certa somiglianza con quei primi, timidi nodi che formavamo la neonata Internet appena dopo il progetto ARPAnet? Ancora, stiamo parlando di una condivisione di informazioni, nata con i nodi dei centri di ricerca collegati grazie ad ARPAnet, sviluppatesi con i siti web e affermatasi con i social network.

La storia del web è intrisa del vocabolo CONDIVISIONE. Cosa che l’uomo ha sempre fatto, con diversi mezzi (racconti orali, libri, cassette) e con diverse distinzioni (solo agli aristocratici, solo ai preti, solo a chi è provvisto di una TV, solo chi ha un iPhone).

Cambia il mezzo, ma non cambia la sostanza. Si tratta sempre di far viaggiare, conservare e condividere (leggi: discutere e dibattere) un messaggio. Un’esperienza, un’idea, un’immagine, una GIF. Cambia il mezzo, ma non cambia la sostanza perché non cambia l’attore: l’uomo.

Torniamo ai social network: perché Twitter è IL vero e unico social network? Perché è quello che più si avvicina all’idea originaria di Internet (e che le ha dato questo grande successo), all’idea e al desiderio degli uomini, fin dagli inizi.

TWITTER È CONDIVISIONE.

Certo, tutti i social permettono di condividere e interagire con tutte le persone che vogliamo (o perlomeno, con tutti quelli che utilizzano la piattaforma). Facebook ha addirittura un bel bottoncino “Condividi”!

Bene, ora dimmi – sempre che tu sia un utente medio, altrimenti dovremmo parlare di discriminazione social dovuta al fatto di non essere abbastanza “noti”, ma questo razzismo aristocratico digitale è un altro discorso… – quante volte quel maledetto tasto ti ha permesso di interagire con UNO QUALSIASI degli utenti presenti nella rete di Facebook? Sì, forse un tuo amico, magari direttamente chiamato in causa? Un utente che hai tra gli amici molto interessato alla causa?

Non ti sembra così limitativo il processo? Così costrittivo? Così predeterminato?

La filosofia di Internet, del web, non è questa.

Twitter è diverso.

Non ci sono pulsanti di condivisione perché tutto ciò che scriviamo è già condiviso. Non solo con i nostri amici (o tra tutti, se hai sistemato per bene le impostazioni di Facebook), ma con tutti. Esatto, con TUTTI gli utenti di Twitter.

UN MESSAGGIO, UN’ ECO VERSO IL MONDO. NON VERSO LA TUA PERSONALE E TRINCERATA CERCHIA DI AMICI.

E non dovrebbe essere proprio questo l’obiettivo, il fine ultimo dei social? Si chiameranno per qualche motivo “social”, nevvero?

Una rete sociale deve permetterti di interagire con il maggior numero di individui. Inoltre, se devi interagire, devi anche avere la possibilità di farlo con chiunque e avere l’opportunità di farlo davvero. Senza problemi e pregiudizi che ne potrebbero derivare da vederti interagire con questo o con quest’altro.

Ogni interazione, buona o cattiva, è oro. Porta a migliorarci, a metterci in discussione, a creare il nostro mondo – e quello degli altri.

E chi più del “follow”, del “re-tweet” e del “menziona” ti può permettere di farlo?

Twitter mette in comunicazione te con il mondo.

Te con chiunque fosse iscritto su Twitter (non importa se amici, politici, aziende o organizzazioni).

Semplicemente, e democraticamente, unisce. Belli, brutti, cattivi, buoni, atei, credenti, gay e etero. Tutti possono essere tutto, e tutto può essere tutti.

TWITTER UNISCE TUTTI. FACEBOOK SELEZIONA POCHI DA MOLTI. LA GRANDE DIFFERENZA STA QUI, LA CHIAVE DELLA RIVOLUZIONE 2.0 STA TUTTA QUI.

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