Ecco perché Starbucks e Netflix sono una gran cosa

È una polemica fiammante, tale da dividere le folle in due schermenti – un po’ come i matrimoni gay e le elezioni italiane.

Ecco perché secondo me l’arrivo in Italia di Netflix e di Starbucks è un’ottima cosa.

STARBUCKS


  1. Il caffè americano non è il caffè italiano, sono differenti ed è normale che lo siano, com’è normale che una torta di mele italiana sia differente da una torta di mele americana (la prima è più buona). O che una tavoletta di cioccolato nostrana sia diversa da una americana (o quell’intruglio di zucchero e aromi che normalmente fanno passare sotto il nome di cioccolata, coperto da un’etichetta molto consumer-friendly).
  2. Chi ama il caffè italiano (o il vero caffè, come piace dire) va a cercarlo nei posti dove si fa il caffè in questo modo. Chi ama il caffè di Starbucks, va a cercarlo da Starbucks. Se pensi il contrario, allora smetti da oggi di andare a McDonald’s, o non sarai mai più credibile.
  3.  Starbucks non fa solo caffè, e non si è mai fregiato del termine “caffè originale”. Se andate da Starbucks per prendervi un cappuccino o un espresso: 1. avete voglia di iniziare la 10º crociata nella Terra Santa del caffè, più o meno inconsapevolmente; 2. brandendo la vostra spada mescola-caffè volete fare la predica al nemico Starbucks per far vedere quanto inferiore al caffè vero esso sia; 3. avete il cervello più piccolo di un chicco di caffè (caffè italiano, ovviamente). Sarebbe come dire che la Ferrero con il suo Estathé sia un abominio in terra perché distrugge la sacralità del buonissimo quanto insipidissimo té inglese.
  4. Ripeto: Starbucks non fa solo caffè (che poi caffè non sono, ma delle bevande a base di caffè). Mikshake, cioccolate, yogurt, dolci e altre bevande. A voi la scelta.
  5. A me piace il Frappuccino Mocha. Be’, è doveroso dirlo!
  6. C’è il free Wi-Fi. Dettaglio da non sottovalutare, in un Italia in cui si parla ancora di digital divide. Ahimé.

NETFLIX


Netflix. C’è chi dice, in modo del tutto assurdo, che questo nuovo modo di vedere i film distruggerà la tv via cavo. Ma c’è un dettaglio che molte delle persone che pensano ciò hanno tralasciato. Ogni volta che una “rivoluzione” nel campo della tecnologia o dell’innovazione è venuta fuori c’è sempre stato chi asseriva che “avrebbe distrutto per sempre il modo-in-cui-quella-cosa-veniva-fatta-da-me”. Balle.

Con l’arrivo di Skype, si profetizzò la fine dei telefoni. Ho appena concluso una telefonata, proprio 5 minuti fa.

Con l’arrivo delle chat – e non sto parlando del giovanotto Whatsapp, ma vado indietro fino a MSN, AOL e poi ai più recenti Messenger & Co. – si profetizzava la fine degli SMS. Ieri per sentire un amico che stava in una zona con poca copertura, ho utilizzato un SMS. Se voglio essere certo al 100% che il messaggio arrivi – e arrivi subito – utilizzo un SMS.

Con l’arrivo degli eBook, apocalittici amanti dei libri profetizzavano la fine, la tanto sofferta fine della carta stampata. Vi rispondo con quanti libri conto nella mia sola stanza: 85. E anche con quanti quotidiani: 3. Non con gli stessi termini, ma casi analoghi si riscontrano in numerosi casi umani del genere. Affondiamo maggiormente questo falso mito (che può essere sì contrastato dai dati, ma i dati non rispecchiano mai la realtà, la volubile e duttile realtà dei fatti) con una notizia bomba: un mio caro amico è uno scrittore. Ha appena pubblicato e fatto stampare il suo primo romanzo rosa. Fine de che?

E ancora, tanto per calcare quanto detto su Starbucks:

  1. Su Netflix non ci sono solo i film che normalmente vedete nei canali in chiaro, ma molti altri che di norma non potreste vedere qui in Italia.
  2. Molti film e serie TV sono produzioni Netflix, che non potreste vedere in nessun altro posto se non su questa piattaforma.
  3. Vuoi vedere un film al cinema? Vai al cinema. Vuoi vedere una serie su Rai2? Premi 2 sul telecomando e stai sereno. Vuoi rivedere la 4 stagione di The Walking Dead su Sky? Accedi a MySky e goditela (serie che consiglio vivamente).

Non sono le compagnie che impongono il cambiamento, è il mondo e la concezione che abbiamo di esso attraverso AD, investitori, influencer, blogger, attori e azionisti a fare in modo che tutto cambi

Netflix, come tutte le altre grandi rivoluzioni, non distruggerà ciò che c’era prima, bensì lo modificherà, costringerà a riadattarsi.

Non sono le compagnie che impongono il cambiamento, è il mondo e la concezione che abbiamo di esso attraverso AD, investitori, influencer, blogger, attori e azionisti a fare in modo che tutto cambi. Non c’è chi sta davanti e chi sta dietro, chi guida e chi segue (tranne casi eccezionali, tipo Steve Jobs e l’iPhone, o Elon Musk e la Tesla; perché nessuno ha mai pensato di fare un santuario, un tempio a questi Dei moderni? Bah).

Viva il progresso,

Viva Starbuks, viva Netflix!

Non è delizioso?

 

 

 

 

 

 

 

60-30-10: la regola di cui non hai mai sentito parlare
Settembre 15, 2017
cos'è il marketing
4 cose che non sapevi sul marketing
Aprile 24, 2017
marketing e psicologia pastoressa
Gli imprenditori devono andare dallo psicologo?
Aprile 18, 2018

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *