marketing meraviglioso fpastoressa

La meraviglia del marketing

Siamo nell’era della negatività.

Crediamo che le pubblicità siano fuorvianti.

La nostra convinzione è che se una cosa ha bisogno di promuoversi, allora quella cosa non è poi così tanto buona.

Quando siamo su Facebook disprezziamo i post a pagamento e mentre guardiamo un video su YouTube non vediamo l’ora di skippare la pubblicità.

È davvero tutta colpa del marketing?

Io credo che il marketing sia meraviglioso.

Sono di parte, è certo.

Ma vorrei argomentare tutto questo. E farti capire che diamine, il marketing è davvero ciò di cui hai bisogno. Ciò di cui abbiamo bisogno.

Ma non come azienda.

Questa volta guarderemo le cose dall’altra parte, dalla nostra parte.

Dalla parte dei consumatori.

I famosi bersagli. Il target. L’obiettivo di tutte campagne di marketing.

La prima cosa da chiedersi è:

perché facciamo marketing?

Perché pubblicizziamo i prodotti?

Per rispondere a queste domande, dobbiamo partire da un punto ancora più remoto.

Dal prodotto. Dall’azienda. Dalla mente di chi questo prodotto l’ha creato.

Tutto nasce dall’idea di una persona (l’imprenditore), che ha avuto un’idea. Ha trovato una soluzione per un problema e ha deciso di renderla disponibile a tutti. Si è messo a fare impresa.

Ora, ogni idea imprenditoriale sembrerà per il proprio imprenditore sempre il meglio del meglio, ma c’è un filo conduttore comune a tutte le idee: sono cose utili. Certo, non a tutti (target), ma risolvono un problema a una determinata persona (colui che consumerà quella soluzione, il consumatore).

L’imprenditore ha scoperto un problema, e ha creato una soluzione a quel problema.

Si tratta di fare del bene in sostanza. Di risolvere qualcosa, un problema, un desiderio o una necessità.

Fare impresa significa (dovrebbe significare) fare del bene.

Trovare soluzioni ai problemi della gente. E guadagnarci.

Ora torniamo alla nostra domanda.

Perché il marketing è meraviglioso?

Il marketing è meraviglioso perché aiuta la gente a trovare soluzioni ai loro problemi.

Non ai problemi di altri, ma ai tuoi problemi.

Il marketing ha la capacità di darti la soluzione di cui hai bisogno nel momento stesso in cui ne hai bisogno.

Prova a pensare a quando ti si rompe un tubo a casa e ti serve subito un idraulico. Cerchi su Google idraulico + nome della località e ti imbatti in diverse pagine web. Quella con i servizi più adatti a te è quella che sceglierai.

Pensa a quando scorri la home di Facebook e tu, che sei un grande appassionato di calcio, ti imbatti in una super offerta di un pacchetto pay-per-view per il campionato che vuoi seguire. Dopo di che ti sposti su YouTube e tra un video e l’altro ti ritrovi una pubblicità di una bellissima scarpa da calcio (magari proprio quella che avevi visto in TV).

Il marketing è meraviglioso perché rende le aziende meravigliose.

Il marketing rende le aziende vive.

Il marketing è ciò che rende straordinario l’ordinario.

Il marketing è la bacchetta magica di Harry Potter, lo Stregatto di Alice, la porta che ti conduce a Narnia.

Nessuna azienda arriverebbe al successo senza il marketing.

Siamo abituati a pensare che fare pubblicità significhi imbrogliare la gente, che significhi fare spendere soldi alla gente per cose di cui non ha bisogno. Ma oggi è davvero così?

È davvero così in un’epoca in cui gli strumenti sono così precisi che consentono di capire il tuo problema, in quel preciso istante, e proporti una soluzione su misura? Per te, non per gli altri.

Il marketing è meraviglioso perché ti conosce così a fondo da sapere di che cosa potresti avere bisogno. Prima ancora che tu lo sappia davvero.

E al diavolo la privacy se verso le 19.00 di sera nella mia bacheca di Facebook mi iniziano a spuntare immagini di panini e patatine, che io amo terribilmente. Al diavolo la privacy se il marketing può aiutarmi a vivere la vita in maniera più facile, se riesce a capirmi così a fondo da permettermi di non dover nemmeno pensare a cosa dovrei preparare per cena perché lui sa che oggi sono tornato tardi a casa e diamine, quel panino take away mi farebbe davvero comodo (e a me che sono pigro mi permette anche di ordinare con un semplice messaggio su Facebook). Se non è magia questa…

Dobbiamo iniziare a guardare al marketing come a un assistente personale e non come a un intruso che si fa gli affari nostri.

Bisogna capire che la privacy non è un tabù, ma una risorsa che può agevolare la nostra vita. Privacy significa vita privata, significa chi sono davvero, ovvero che cosa mi definisce. Cominciamo ad intenderla come una risorsa che ci permette di personalizzare la nostra intera vita piuttosto che ad una minaccia hollywoodiana incontrollabile.

Il marketing è meraviglioso perché personalizza la tua vita.

Se parliamo di digitale, allora questo concetto è ancora più vero.

Il marketing digitale è quello che ti consente di vivere l’esperienza online come se fosse un flusso continuo che non si stacca dal tuo mondo, ma diventa il tuo stesso mondo.

Cerco un libro sul giardinaggio su Amazon, e poi mi ritrovo la pubblicità di un corso di giardinaggio su Facebook (ovviamente nella mia città). Poi vado a leggermi una notizia su un sito di tecnologia e mi vedo il banner pubblicitario di un webinar sul giardinaggio.

Tutto questo non infastidisce ma agevola, proprio perché studiato da veri e propri scienziati del marketing che notte e giorno si scervellano per trovare nuovi modi per darti ciò di cui hai bisogno, quando ne hai bisogno e senza infastidirti.

Il marketing è come un maggiordomo silenzioso.

Non te ne accorgi, ma è sempre lì, pronto a portarti il caffé non appena ti alzi e il té caldo quando ti senti stanco.

Ti spinge a comprare prodotti?

Certo.

Ti spinge a comprare prodotti di cui non hai bisogno?

Forse una volta si, ma oggi capitalismo non fa rima con presa in giro del consumatore.

Oggi il consumatore è intelligente, legge, cerca, confronta ed è proprio la tecnologia e il marketing ad avergli dato questi poteri. Poteri che una volta non aveva.

Quindi, oggi, più il marketing è utile (meno “quella cosa che ti fa comprare cose di cui non hai bisogno”) più è efficace.

Un buon marketer è quello che dà la soluzione giusta al cliente giusto, non quello che vuole vendere a tutti costi.

Altrimenti sarebbe inutile. Anzi, far comprare prodotti di cui non hai bisogno significa fare marketing male. Significa farsi cattiva reputazione. Significa non fidelizzare. Significa avere un fatturato in perdita.

Io credo che il marketing sia meraviglioso.

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3 Comments
  • Reply
    Gli imprenditori devono andare dallo psicologo? - f/pastoressa
    Aprile 18, 2018 at 7:27 pm

    […] Partiamo da qui: ci sono molti modi di intendere il marketing. Ne avevo parlato qui e qui. […]

  • Reply
    La differenza tra Marketing, Branding e Comunicazione - f/pastoressa
    Maggio 28, 2018 at 8:50 pm

    […] Fare Branding significa lavorare costantemente e continuamente per il brand. Lavorare sulla percezione che gli altri hanno del brand. In accordo con le strategie di marketing (se dovrò vendere agli adolescenti dovrò far percepire il prodotto come nuovo, se venderò alle famiglie dovrò far percepire il prodotto come sicuro, e così via). La solita magia del marketing. […]

  • Reply
    Un veliero può navigare senza vento? - f/pastoressa
    Agosto 8, 2018 at 1:45 pm

    […] (E funziona: la scorsa estate ho lasciato stare un paio di bellissimi pantaloncini di marca a prezzo stracciato in un centro commerciale mentre due mesi dopo ho speso il doppio per dei pantaloncini da due soldi presi nella baracchetta di fronte al mare. Perché? Semplicemente perché ero predisposto all’acquisto. Luogo giusto, mercato giusto e target giusto. E si, mi ero dimenticato il costume a casa. Ma se la baracchetta non ci fosse stata? Mercato e target. Questo fa accadere la magia). […]

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